Sunday, February 12, 2023

"2003, Giallo Parma" Storie di Matteo Marani


ITA 55 mnts
Storie.Di;Matteo.Marani.Parma.ITA.twb22.mp4
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Le 27 décembre 2003, une pluie incessante s'abat sur Milan. Sur les voitures en stationnement, sur les immeubles, dans les rues du centre-ville. C'est dans la via Passione qu'Antonio Martino, major de la Guardia di Finanza et chef de la section judiciaire du parquet de Milan, a approché Calisto Tanzi. "Tu dois nous suivre," lui dit-elle. Il était là pour l'arrêter. Le propriétaire de Parmalat, l'homme qui avait fait du lait un empire sur lequel le soleil ne se couchait jamais - dont l'Australie et la Chine - tenta de se justifier : "J'aurai pris 100, tout au plus 200 mille lires" répondit-il. Le trou était au lieu de 28 billions de lires, soit 14,3 milliards d'euros...


Il 27 dicembre 2003, una pioggia incessante cadeva su Milano. Sulle macchine in sosta, sui palazzi, sulle strade del centro. Fu in via Passione che Antonio Martino, maggiore della Guardia di Finanza e capo della sezione giudiziaria della Procura milanese, avvicinò Calisto Tanzi. "Deve seguirci", gli disse. Era lì per arrestarlo. Il proprietario di Parmalat, l’uomo che aveva fatto del latte un impero su cui non tramontava mai il sole – Australia e Cina comprese - tentò di giustificarsi: "Avrò preso 100, al massimo 200mila lire" rispose. Il buco era invece di 28mila miliardi di lire, 14,3 miliardi di euro, il più grande dissesto nella storia della finanza europea.


L’11 dicembre i giornali sportivi sono concentrati sul Parma: “La crisi anticipa i saluti di Adriano”. Il 16 dicembre, lo sfaldamento della rosa gialloblù appare in prima pagina: “Supermercato Parma”. Vendere per sopravvivere. Il primo sacrificio è appunto Adriano, ceduto a gennaio all’Inter, che ne deteneva la metà. La settimana prima, la situazione debitoria di Parmalat è diventata di pubblico dominio. La svolta è datata 6 dicembre. In una drammatica riunione tenuta a Roma con i creditori, un manager emiliano si è fatto sfuggire che Parmalat non ha fondi per pagare il bond da 150 milioni in scadenza due giorni dopo. È la goccia che ha fatto traboccare il vaso di latte.......

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