ESP 55 minutes
Casillas.Diletta.ITAESP.twb22.mp4
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“Il mio nome ha origine basche, viene dal nord della Spagna, dove i miei genitori si sono trasferiti. A mia madre piacevano i nomi baschi: io mi chiamo Iker e mio fratello Unai. Quando ero piccolo, in classe, mi costava un po’ dire il mio nome, mi presentavo e dicevo: Iker Casillas Fernandez. Tutti i miei compagni e le professoresse mi dicevano: “Iker? Che nome è?” Oggi per fortuna ci sono tanti bambini con questo nome e sono contento se ho contribuito a far crescere il numero degli Iker in Spagna.”“La storia della profezia del calzolaio è curiosa. Non si è avverata perché mia madre non ha voluto si compiesse. Quando mia madre era incinta, un calzolaio di Bilbao da cui era andata le chiese dove mi avrebbe fatto nascere. Quella era un’epoca molto difficile per questioni politiche, specie nei Paesi Baschi, per tutto quello che stava succedendo. Mia madre rispose che avrebbe preferito nascessi a Madrid, pensando che lì non avrebbe avuto nessun problema. Il calzolaio le disse che avrebbe dovuto farmi nascere a Bilbao perché sarei diventato un grande calciatore. Mia madre, alla fine, decise comunque di farmi nascere a Madrid. Il mio esordio è stato proprio contro l’Athletic Bilbao: la vita è davvero curiosa.”
La mia famiglia è di lì: i miei nonni sono di Ávila, i miei genitori sono nati lì. Là mi hanno visto crescere e per tutti sono semplicemente Iker. Scappo a Navalacruz ogni volta che ho l’occasione, avendola tra l’altro anche ad un’ora e un quarto da Madrid. Il paesaggio è stupendo, sei in montagna, è molto piacevole stare lì. È sempre stato così da quando sono piccolo, da quando sono nato. Tutte le estati, tutti i ponti delle vacanze, appena posso vado a trovare i miei amici.È un altro tipo di ambiente, la gente ti tratta normalmente. Non hai la pressione, non devi concedere sempre foto. È tutto più naturale.”
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