Thursday, April 30, 2020
Sunday, April 26, 2020
L'ascoli Di Costantino Rozzi
"L'Ascoli è come una malattia: quando ti si attacca non ti lascia più".
Costantino Rozzi la malattia dell'Ascoli la prese a 39 anni, il 6 giugno del 1968, quando nell'ambito di un affare legato alle costruzioni, ne assunse la presidenza, dichiarando che sarebbe rimasto alla guida del club solo per un anno. Vi rimase invece fino alla morte, avvenuta nel 1994, dopo 26 anni al timone. Marchigiano verace, nato proprio ad Ascoli, nel 1929, si diploma geometra nel 1948, e prosegue la tradizione di famiglia, diventando imprenditore edile: col passare degli anni si specializzò soprattutto nella costruzione di stadi e impianti sportivi, costruendo il "Del Duca" di Ascoli, il "Via del Mare" di Lecce, il "Partenio" di Avellino, il "Santa Colomba" di Benevento e il "Nuovo Romagnoli" di Campobasso, oltre a molti altri impianti minori. Quando si insedia, l'Ascoli langue in quarta serie, e fra i giocatori ha uno stopper romano, alto alto, col naso lungo e pochi capelli in testa: si chiama Carlo Mazzone ed è il leader della squadra, ma in un derby contro la Sambenedettese si frattura la tibia. Ha già più di 30 anni, carriera finita.
Costantino Rozzi la malattia dell'Ascoli la prese a 39 anni, il 6 giugno del 1968, quando nell'ambito di un affare legato alle costruzioni, ne assunse la presidenza, dichiarando che sarebbe rimasto alla guida del club solo per un anno. Vi rimase invece fino alla morte, avvenuta nel 1994, dopo 26 anni al timone. Marchigiano verace, nato proprio ad Ascoli, nel 1929, si diploma geometra nel 1948, e prosegue la tradizione di famiglia, diventando imprenditore edile: col passare degli anni si specializzò soprattutto nella costruzione di stadi e impianti sportivi, costruendo il "Del Duca" di Ascoli, il "Via del Mare" di Lecce, il "Partenio" di Avellino, il "Santa Colomba" di Benevento e il "Nuovo Romagnoli" di Campobasso, oltre a molti altri impianti minori. Quando si insedia, l'Ascoli langue in quarta serie, e fra i giocatori ha uno stopper romano, alto alto, col naso lungo e pochi capelli in testa: si chiama Carlo Mazzone ed è il leader della squadra, ma in un derby contro la Sambenedettese si frattura la tibia. Ha già più di 30 anni, carriera finita.
Wednesday, April 22, 2020
TO UPDATE DFB Pokal 1977 1978 FC Köln Fortuna Düsseldorf
Final 15 April 1978
Gelsenkirchen
Referee: Redelfs
Attendance: 70000
Heinz Flohe, ausgestattet mit viel Sinn für Gerechtigkeit, wollte der Sekt aus dem Pokal nicht so recht schmecken. Unaufgefordert trug er die edelsteinverzierte Trophäe, randvoll mit Schaumwein gefüllt, zum Tisch des Verlierers. Den Kölner Spielern fiel es noch Stunden nach dem Endspiel, das 70 000 Fußball-Freunde im Gelsenkirchener Parkstadion mit zwiespältigen Gefühlen entließ, offensichtlich schwer, den 2:0-Sleg über die Düsseldorfer Fortuna ausgelassen und unbeschwert, wie es rheinische Art ist, zu feiern. Gerd Zewe, umsichtiger Libero der Fortuna, nahm die Einladung zum Umtrunk mit gequältem Lächeln an. Journalisten hatte er schon vorher sein Seelenleid geklagt: „Das war die unglücklichste Niederlage meiner Laufbahn." Nun, Im nachhinein reduzierte sich das Unglück für den Abwehrspieler zwar erheblich, denn DFB-Präsident Hermann Neuberger brachte, beeindruckt von Zewes Vorstellung, den saarländischen Landsmann bei Helmut Schön ins Gespräch und anschließend auch im WM-Aufgebot unter, doch Kritiker und Zuschauer gingen konform In der Meinung, daß Düsseldorf die bessere Mannschaft gewesen sei. So hatte auch niemand etwas gegen die Schlagzeile einzuwenden: „Düsseldorf spielte, und Köln schoß die Tore."
Gelsenkirchen
Referee: Redelfs
Attendance: 70000
Heinz Flohe, ausgestattet mit viel Sinn für Gerechtigkeit, wollte der Sekt aus dem Pokal nicht so recht schmecken. Unaufgefordert trug er die edelsteinverzierte Trophäe, randvoll mit Schaumwein gefüllt, zum Tisch des Verlierers. Den Kölner Spielern fiel es noch Stunden nach dem Endspiel, das 70 000 Fußball-Freunde im Gelsenkirchener Parkstadion mit zwiespältigen Gefühlen entließ, offensichtlich schwer, den 2:0-Sleg über die Düsseldorfer Fortuna ausgelassen und unbeschwert, wie es rheinische Art ist, zu feiern. Gerd Zewe, umsichtiger Libero der Fortuna, nahm die Einladung zum Umtrunk mit gequältem Lächeln an. Journalisten hatte er schon vorher sein Seelenleid geklagt: „Das war die unglücklichste Niederlage meiner Laufbahn." Nun, Im nachhinein reduzierte sich das Unglück für den Abwehrspieler zwar erheblich, denn DFB-Präsident Hermann Neuberger brachte, beeindruckt von Zewes Vorstellung, den saarländischen Landsmann bei Helmut Schön ins Gespräch und anschließend auch im WM-Aufgebot unter, doch Kritiker und Zuschauer gingen konform In der Meinung, daß Düsseldorf die bessere Mannschaft gewesen sei. So hatte auch niemand etwas gegen die Schlagzeile einzuwenden: „Düsseldorf spielte, und Köln schoß die Tore."
Tuesday, April 21, 2020
TO UPDATE Club Spotlight : Milan Lode
On imagine mal, ou l'on s'en soucie assez peu, la somme d'intelligence, de travail et de compétence qu'il a fallu pour qu'un excellent spectacle naisse sous nos yeux et pour notre seul plaisir de mortels terriens. En football, la magie de la perfection est encore plus grande puisqu'un spectacle type ne se répète jamais, au contraire d'un film ou d'un ballet. Un match vit, meurt et ne se transmettait, hier, avant l'avènement de la télévision et du magnétoscope, que par le souvenir et l'écrit. Un match réussi est donc un cadeau rare. Et une série de matches réussis ne peut-être l'apanage, en notre décennie, dans une époque de dirigeants et de techniciens à courte vue, que le fruit d'un choix, d'une volonté et d'un immense talent. Le Milan A.C., champion d'Europe 1989, et prodigieux champion assurément, est l'aboutissement de tout cela et, en même temps, de notre rêve. Car souvenez-vous-en, nous avons rêvé, deux fois en un mois, avec le Milan A.C., quand le Real Madrid d'abord (écrasé 5-0 à San Siro) et le Steaua Bucarest ensuite (atomisé 4-0 en 47 minutes à Barcelone, en finale) ont pesé le poids de plumes devant l'ouragan « rossonero » (rouge et noir).
Sunday, April 19, 2020
Saturday, April 18, 2020
TO UPDATE Focus On : Dwight Yorke Smiles Better
Dwight Yorke became Manchester United most expensive signing when he was transferred from Aston Villa for £12.6 million in August 1998.
The ever-smiling Dwight strolled into Old Trafford with his collars up a la Cantona and proceeded to wow Reds fans with his calypso brand of football. He scored on his Old Trafford debut, formed a lethal partnership with Andrew Cole, and went on to become the top scorer in both the FACarling Premiership and the UEFA Champions' League.
Featuring exclusive interviews with the man himself, this video takes a look at the man behind that Caribbean magic - and of course, features all those amazing goals for United!.
The ever-smiling Dwight strolled into Old Trafford with his collars up a la Cantona and proceeded to wow Reds fans with his calypso brand of football. He scored on his Old Trafford debut, formed a lethal partnership with Andrew Cole, and went on to become the top scorer in both the FACarling Premiership and the UEFA Champions' League.
Featuring exclusive interviews with the man himself, this video takes a look at the man behind that Caribbean magic - and of course, features all those amazing goals for United!.
Thursday, April 16, 2020
TO UPDATE Juventus Stagione 1971 1972 Campione d'Italia
Per il tecnico granata la vittoria di Bologna è stata la più grossa soddisfazione del campionato - 11 capitano Ferrini: «Dispiace perdere lo scudetto per un punto» Bettega piange. Volano tappi di champagne, che scorre a fiumi non soltanto nei bicchieri. Spinosi suggerisce a gran voce di infilare Boniperti solto la doccia. Il presidente accetta, ebbro di felicità, e poi debbono portarlo via a viva forza altrimenti rischia di annegare. La stessa sorte tocca a La Neve, a Furino che ha seguito la partita in tribuna stampa. Abbracci, baci, strette di mano, congratulazioni, negli spogliatoi della Juventus si festeggia il quattordicesimo scudello, il sesto di Boniperti. il quarto di Salvadore, il secondo di Haller, il primo di tutti gli altri. Roberto Bettega che nel corso della festa piange fa tenerezza, ma è il simbolo di una stagione sofferta, di uno scudetto strappato con i denti. E' stato Boniperti ad insistere perché Roberto venisse a Torino per l'ultima partila. «La mia resistenza e stata debole piega Roberto temevo la confusione e le emozioni. Però il presidente ha insistilo e ho accettato». Bettega è arrivato alla stadio poco prima dell'intervallo, ha preso posto in tribuna d'onore ma è stato subito notato e così ha riassaporato il gusto degli applausi, dopo quattro mesi di assenza dal campo torinese. S'è messo a piangere quando Monti ha fischiato la fine, poi ha continuato a piangere negli spogliatoi mentre 1 compagni lo abbracciavano. Lo ritroviamo un po' ingrassato, ma quella sua pancetta «con i primi allenamenti, nel prossimo agosto, sparirà». «Sono stati magnifici — dice Bettega riferendosi ai compagni di squadra è uno scudetto che hanno meritato perché voluto contro la sfortuna e i momenti più difficili».
Sunday, April 12, 2020
Real Madrid 1997 1998 Los Heroes de la Septima
Le Real Madrid a remporté, à Amsterdam, la septième CI de son histoire (1956, 1957, 1958, 1959, 1960, 1966, 1998). Un record en Europe. C'était aussi sa dixième participation à ce niveau. Cette saison, en onze matches de Champions League, les Madrilènes ont gagné sept rencontres, fait trois matches nuis et n en ont perdu qu'une seule (à Trondheim, contre Rosenborg 0-2). Durant ce parcours, ils ont inscrit 22 huts et n'en ont encaissé que 5. Dix joueurs se partagent ces réalisations: Morientes et Suker (4 chacun), Hierro et Karembeu (3 chacun), Raul et Roberto Carlos (2 chacun), Mijatovic, Panucci, Victor et Ze Roberto (1 chacun). En Liga, le Real n'a terminé qu'à la quatrième place, à onze points du champion, le FC Barcelone. Déception aussi pour les Madrilènes en Coupe au Roi avec une élimination en 8e de finale par un club de D2, Ataves. Des revers oubliés depuis, grâce au triomphe d'Amsterdam qui qualifie automatiquement le Real, tenant du titre, pour la prochaine édition de la Champions League où il rejoint ainsi les deux autres clubs espagnols déjà qualifiés: le FC Barcelone et l'Atletic Bilbao (ce dernier devra disputer le tour préliminaire).