Monday, April 12, 2021

Copa Italia 1988 1989 Sampdoria Napoli

Second Leg
28 Juin 1989
Stadio Giovanni Zini, Cremona
Referee: Lo Bello

 Per riprendere il cammino verso i vertici del calcio italiano Paolo Mantovani punta su Vujadin Boskov. Scelta azzeccata perché Boskov, personaggio di caratura internazionale e di grande esperienza, si rivelerà l'uomo giusto per far maturare definitivamente i giovani talenti tino a quel momento non compiutamente espressi della Sampdoria. Il carisma dell'istrionico Vujadin conquista subito i giovani allievi. Colto, brillante, poliglotta (serbo, spagnolo, tedesco, olandese e italiano le lingue che sa padroneggiare). Boskov aveva lavorato come allenatore in Svizzera, in Jugoslavia, in Olanda, in Spagna e in Italia, all'A-scoli. Riportata trionfalmente in serie A la squadra presieduta dall'indimenticabile Costantino Rozzi, decìde di puntare in alto. I giocatori messigli a disposizione dal presidente Io accolgono a braccia aperte, il feeling è immediato. Le sue storie di calcio affascinano, i suoi melodi di allenamento, fantasiosi e imprevedibili rispetto a quelli di Bersellini, riescono a portare nell'ambiente blucerchiato una salutare ventata dì buonumore dopo i mugugni e le polemiche della stagione precedente. Il presidente si presenta sul mercato con rinnovato entusiasmo e cambia il volto della squadra. Via l'amatissimo Francis, dopo quattro stagioni segnate da rari lampi accecanti e da mille infortuni, via l'ormai demotivato Souness, via Bordon, che ha superato il traguardo delle 35 primavere, via anche Malleoli e il veterano Scanziani, via Calia, che entra in un'operazione con il Verona mirata a portare a Genova il gigante teutonico Hans Peter Briegel. Con il tedesco arriva l'allora trentunenne Toninho Cerezo, che la Roma considera un giocatore finito. Poco più di 500 milioni il costo del cartellino del regista brasiliano che si rivelerà fondamentale per le future imprese della Samp. Mantovani, però, decide anche una cessione clamorosa, sventata all'ultimo istante proprio dal diniego del diretto interessato, Gianluca Vialli. Il presidente ha ormai raggiunto l'accordo con il Milan. Alla Samp andrebbero 10 miliardi e il terzino Cimmino.


Ma Vialli, quando Mantovani gli comunica hi notizia della cessione, si oppone strenuamente. Il presidente, stupito e commosso per l'attaccamento alla Sanipdoria di un giocatore che, scegliendo il Milan appena rilevalo da Berlu-sconi, avrebbe potuto guadagnare e vincere molto di più, telefona ad Adriano Galliani e manda a monte l'affare. L'avvio della prima stagione di Boskov è però stentato. Dopo la striminzita vittoria all'esordio in campionato sull'Atalanta dell'ex Francis. arrivano due sconfitte, con la Fiorentina fuori e con il Como in casa. Dopo questa partita Boskov, all'uscita dallo stadio, rimane vittima della prima e unica contestazione della sua lunga permanenza a Genova. Mantovani non sì lascia impressionare dagli umori della piazza. Sa che per assemblare una squadra ci vuole tempo e lascia lavorare tranquillo Boskov. La Samp-doria piano piano decolla e alla fine della stagione si trova appaiata al Milan al sesto posto. E necessario uno spareggio per decidere chi entrerà in Coppa Uefa. La sfida, al Comunale di Torino, viene vinta dai rossoneri, guidati da Capello che ha appena sostituito Liedholm nel finale di campionato. Gol di Massaro nel recupero. La delusione è cocente, ma le basi della grande Sampdoria sono gettate. 

 La peraltro inevitabile decisione del Comune di Genova di ristrutturare lo stadio di Marassi in vista dei Mondiali del '90 penalizza fortemente la Sampdoria che per due stagioni dovrà giocare le partile casalinghe in un autentico cantiere edile, in uno stadio dalla capienza dimezzata. Mantovani è amareggialo, ma non molla. Rallenta però il ritmo degli investimenti. Nell'estate dell'87 Roberto Saggio e Nicola Berti, che sono già in mano al presidente della Samp, vengono lasciali volare verso altri lidi. La stagione è comunque splendida, nonostante i lievissimi ritocchi (arrivano solo Branca dal Cagliari e Bonomi dall'Ascoli), la Samp eguaglia la stagione record di Bersellini: quarto posto e Coppa Italia, conquistata nella finale con il Torino grazie ad un gol nei tempi supplementari di Fausto Salsano al vecchio Comunale, in una serata ad alta tensione emotiva. La Sampdoria si sente pronta a tagliare traguardi più ambiziosi. Il gruppo dei giovani e solido e. nella stagione '88-'89. si rinforza ulteriormente grazie a Bo-skov che ha il coraggio di lanciare in prima squadra l'inesperto, ma potenzialmente Cortissimo, Gianluca Pagliuca il quale prende il posto di Bistazzonì tra i pali. Va via Briegel e arriva l'esperto centrocampista spagnolo Victor, dal Barcellona. Mantovani scommette poi su Carboni, terzino sinistro arrembante, prelevato dal Parma.

Ma il colpo più grosso del mercato il presidente lo effettua prendendo dall'Udinese Beppe Dossena, fortemente voluto da Vialli e Mancini, suoi grandi estimatori. Dossena. finissimo talento, nella sua lunga militanza nel Torino, dì cui era diventato la bandiera, non aveva vinto nulla. Boskov, da mezzapunta lo trasforma in esterno sinistro, al servizio di Vialli e Mancini. La squadra assume una fisionomia forte e conipalla e. con lo stadio sempre dimezzalo, è protagonista di una stagione eccezionale. Ottiene il quinto posto in classifica, ma soprattutto disputa Ire finali, vincendo la terza Coppa Italia e perdendo la Coppa delle Coppe e la Supercoppa Italiana. Nella finale di Coppa Italia la Samp schianta il Napoli di Maradona. È decisiva la partita dì ritorno, giocata a Cremona per l'indisponibilità dello stadio di Marassi. All'andata, al San Paolo, i blucerchiati perdono uno a zero, ma quindici giorni dopo sommergono i partenopei con quattro reti. Decisiva, forse, la rabbia accumulata a Berna il IO maggio 1988. giorno della finale di Coppa delle Coppe con il Barcellona. La Samp è falcidiata dagli infortuni e dalle squalifiche. Non ci sono Vicrchowod e Carboni, mentre Vialli, Mannini e Pellegrini scendono in campo menomati. Inevitabile la sconfitta per due a zero ad opera della corazzata dì Johann Cruyff. Ma peri 15000 che da Genova hanno raggiunto la splendida città svizzera è solo un appuntamento rinviato di un anno.


 



 



1 comment:

  1. All links are working except the first one!!! Hope you can fix that sometime!!

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